Fronte del Don

Lungo il mio percorso di ricerca e ricostruzione ho avuto la fortuna - e l'onore - di incrociare il mio cammino con quello di uno straordinario gruppo di studio:

www.frontedeldon.it/


E abbiamo deciso di camminare insieme, alla ricerca di affetti, di storie di storia, di storie d'amore e di dignità, di fratellanza e di follia.

A ciascuno di loro il mio più sincero ringraziamento per avermi accolta, aiutata e incoraggiata.


LA CAMPAGNA DI RUSSIA


Poche ore dopo essere stato informato dell'invasione tedesca in Russia, Mussolini fece consegnare da Galeazzo Ciano all'ambasciatore sovietico in Italia, Nikolaj Vasil'evič Gorelkin, la dichiarazione di guerra, proprio mentre questi si trovava con tutto il personale d'ambasciata a Fregene per godersi un'assolata giornata estiva.

Mussolini si impegnò tenacemente affinché un contingente italiano prendesse parte attiva all'Operazione Barbarossa. L'idea di un altro blitzkrieg, rapido e definitivo, era troppo allettante e sedersi al tavolo dei vincitori un'ipotesi - secondo Mussolini - concreta.

Di lì a poco verrà costituito lo C.S.I.R., Corpo di Spedizione Italiano in Russia, composto da tre divisioni di cui due “autotrasportabili” - ma non autotrasportate - agli ordini del generale Zingales, sostituito il 17 luglio dal generale Giovanni Messe. Il CSIR era composto da: 9° Divisione di Fanteria “Pasubio”, 52° Divisione di Fanteria “Torino”, la 3° Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d'Aosta”, 63° Legione CC. NN. D'Assalto “Tagliamento”, oltre alcune truppe di Corpo d'Armata ed il comando di aviazione, per un totale di circa 62.000 uomini.

Di lì a poco fu Hitler a chiedere al capo del governo italiano un aumento del contingente di uomini. Mussolini, ostinato nel suo intento, decise di inviare altri 167.000 uomini inquadrati in due corpi d'armata i quali, inglobato lo CSIR, diventeranno l’VIII Armata o Arm.I.R. (Armata Italiana In Russia).